sabato 19 gennaio 2013

Thoughtless ;REVIEW.


ho letto Thoughtless a luglio. mmh, luglio. 

Okay, ce la posso fare.
No, non è vero non ce la posso fare. Sono troppo incasinata. Tra un secondo vi parlo di Petrarca. O non saprei. 

Proviamoci va'. 

Quando ho letto Thoughtless me ne sono innamorata, mi era sembrata la versione fatta davvero bene di Beautiful Disaster e di quel filone lì. Lei carina, dolciosa, lui bad boy, ma mica tanto bad. 

Lo so, parlarne a Gennaio fa brutto, ma questa è una lettura estiva da "l'amore è bello, io sono bella, uh che caldo" non da "cibo, piumone, libro di letteratura". 
Ma ve ne parlo comunque, non sia mai vi troviate ad andare alle Hawaii a brevi, portate Thoughtless. 
Thoughtless significa "senza pensieri", e così bisogna leggerlo, senza pensieri, senza aspettative e senza la neve che congela i calzettoni preferibilmente. 

Kiera è pronta per affrontare l'università in una nuova città, è difficile lasciare amici e famiglia ma per Danny, il fidanzato dall'accento (e passaporto) australiano farebbe di tutto. Lui ha il lavoro perfetto, il fisico perfetto, ed è perfetto in tutto quello che fa. Kiera è follemente innamorata e per lei non esiste altro uomo al mondo e blah blah blah. Ovviamente i due si trasferiscono in una nuova città ed invece di cercarsi un appartamento perchè farebbe brutto, si trasferiscono da un amico di vecchia data di Danny, Kellan. Kellan, sappiatelo, è il cantante di un gruppo emergente, figo, fighissimo, ma cosa dico? extrafigo. Intelligente, blah blah blah. Non avete bisogno mica di tutta la lista degli aggettivi? tanto son sempre gli stessi per tutti i bad-but-not-so-bad-boys. E quando Danny si trova costretto a lavorare fuori città (cosa piuttosto ovvia dato che si è appena trasferito in questa per lavorare no?) Kellan e Kiera gliela fanno alle spalle alla grande. 
Sarà che sono nervosa stasera, all'epoca Thoughtless mi era piaciuto parecchio, soprattutto grazie a Kellan ed al suo essere il personaggio perfetto, per il numero di scene particolari e dolciose ma in realtà non è questa gran cosa Thoughtless, è semplicemente il "manuale dell'uomo che non troverete mai neanche con  i punti della Conad". E Kiera è insopportabile, il classico personaggio che mentre leggi inizi ad immaginare i ventimila modi per ucciderla in maniera dolorosa per farla stare zitta.
Ma Kellan è Kellan, quindi fossi in voi gli darei una chance, anche solo una, dai anche mezza ma dategliela. 

PACE&AMORE&STANCHEZZA. 




sabato 5 gennaio 2013

Do the right thing, read "winter passage" (an iron fey novella).


Sono innamorata delle cosiddette "Novelle", mi danno qualcosa da fare tra l'uscita di un libro e l'altro, mi aiutano a capire certi personaggi e di solito si svolgono attorno a eventi abbastanza inutili ma divertenti che molti editor tagliano dai libri principali per non far andare in giro noi lettori con la bibbia sottobraccio invece di un libretto young adult, anche se non riesco a capire perchè il buon 95% dei giovani (e anche non più tanto giovani) si spaventi davanti ad un libro grosso. Io quando ne vedo uno in libreria mi emoziono come un bambino alla Fabbrica di Cioccolato, Lindsey Lohan al negozio di liquori e il tipo di DMAX davanti ad hot dog di mezzo metro. (okay, il libro deve essere grosso ma con i contenuti, 50sog anche se fosse stato di 5000 avrebbe fatto rivoltare Dickens e la Austen nelle tombe comunque). 

Torniamo a Winter Passage, l'ho presa con The Iron King (recensione sotto, ecco bravo scorri la pagine, essì proprio quella! *applauso*) e l'ho cominciata subito. Apparte essere innamorata della cover (che voglio cartacea!) fa tutto quello che promette di fare "un passaggio" fra TIK e TID (the Iron Daughter, recensione presto, prestissimo). Un paio di mostri da cacciare, la bella Meghan che sente la mancanza di Puck, Ash che fa il figo e cose così. Niente di straordinario ma vi occuperà una mezz'oretta buona swooneggiando (ebbene si, la Crusca dovrebbe assumermi .-.) su Ash. 

Che poi lasciatemi aggiungere che la "cave scene" è asfghjk, certo non a livello di un'altra "cave scene" e se non sapete di cosa stia parlare, sciò. Via dal mio blog.....


no, vabbè ve lo dico perchè sono buona. Anzi ve lo faccio vedere che magari se avete snobbato il libro e avete visto il film magari ci capite qualcosa (e mi riferisco anche a mia sorella che ha scoperto il link del DIAVS ed ora mi stalkerizza). 


    



Dopo questa cosa inutile mattutina, buonatte. No, buongiorno e buon pranzo. E lunedì ricomincia la scuola e sono in preda a crisi di panico da Snooki senza alcol e devoscrivereuntemainspagnoloayudo.


PACE&AMORE. 

mercoledì 2 gennaio 2013

The Iron King;REVIEW ✩✩✩

(ebbene sì, ho cambiato di nuovo la grafica ma vi assicuro che questa è definitiva sì sì).


The Iron King di Julie Kagawa mi incuriosiva da un sacco di tempo, dicevano tutti fosse il miglior libro ambientato nel mondo delle fate, esaltavano lo stile della Kagawa (che in The Immortal Rules mi aveva convinta ma non troppo) e così mi sono decisa e l'ho acquistato. 

Posso dirmi felice dell'acquisto, felice come si suol dire ma non troppo. Perchè la trama è davvero affascinante, i personaggi maschili sono divertenti e carini allo stesso tempo, i personaggi secondari sono uno spasso (GRIIIM *-*) ma la protagonista Meghan mi ha fatto davvero venire il latte alle ginocchia più di una volta. 
Andiamo in ordine però. 

Megan Chase ha sedici anni e vive in un paesino sperduto in Louisiana con la madre, il patrigno ed il piccolo fratellastro. La sua vita non è tanto terribile, un po' sfigata forse ma con un fratellino così adorabile, un cagnolone che ti rallegra le giornate ed un migliore amico (Robbie) che fa gli scherzi migliori della città non c'è tanto di cui lamentarsi. Fino al sedicesimo compleanno. La giornata è un disastro. Il ragazzo di cui è innamorata le spezza il cuore davanti a tutti e suo fratello sembra essersi trasformato in mostro. Robbie però può aggiustare tutto, peccato che facendolo davanti a lei le rovinerà l'illusione  di essere una normale umana. Perchè puff! in due secondi si scopre che il caro Robbie è nientepopodimeno che Robin Goodfellow meglio conosciuto come il Puck, sisi proprio lui quello che aveva combinato qualche casotto in Sogno di una Notte di Mezza Estate. E Meghan è la figlia di uno dei re del mondo delle Fate. Il Re della corte d'Estate. Bello no?. Peccato che il mostro che è suo fratello in realtà è mostriciattolo della corte d'Inverno e per ritrovare il suo vero fratello Meghan dovrà partire per un lungo viaggio. Ma Meg avrà con lei Grim, un gatto parlante, il suo caro Puck e si aggiungerà anche un misterioso principe proibito che le farà battere il cuore, Ash. 
Vi avviso, per leggere The Iron King bisogna sopportare i primi capitoli in cui tutto si assesta e onestamente penserete di star leggendo un libro per bambini. Ma vi assicuro che pian piano la storia prende forma e l'avventura di Meghan vi coinvolgerà abbastanza da farvi dimenticare delle disequazioni di secondo grado per qualche oretta. Quello che forse mi è piaciuto di meno è forse il numero eccessivo di eventi in un solo libro, Meghan è rapita intorno alle 883 volte e ricordarle tutte e leggere di tutti gli innumerevoli inseguimenti nel bosco non è la cosa più piacevole ma è superabile. 
Per i personaggi mi riesprimo come prima, Puck ed Ash sono adorabili, Puck è simpatico ed ironico e tutto quello che si può aspettare da lui mentre Ash è totalmente un book boyfriend degno (degnissimo!) di questo titolo. Grim è uno dei miei personaggi preferiti (se la gioca con Ash direi), ed è sempre quello che salva la situazione direi u.u. Il vero problema è Meghan, è assolutamente sciatta e inattiva, non mi fa simpatia nè antipatia, non riesce ad uscire veramente come protagonista della serie. L'unica cosa che posso dire di lei è che subirà un miglioramento nel secondo libro quindi non mi farei abbattere da questa pecca che porta al primo volume. Solo che mi piacciono le ragazzone forti e simpatiche e lei non è nè l'uno nè l'altro. 

PACE&AMORE. 

sabato 29 dicembre 2012

BUONE FESTE!

Mi odiate, lo so. Ogni volta scrivo "sono tornata" e blah blah blah e poi alla fine nada de nada.

Quindi questa volta non lo scrivo, ma ci provo. Magari faccio qualche bella recensione, okay magari non bella ma recensione ci sta. Ho sonno. Buon Natale (in ritardo) e Felice Anno Nuovo (in anticipo). 

Lasciamoci indietro quest'anno pieno di belle letture e avviciniamoci agli attesissimi sequel (l'8 gennaio il seguito di Under The Never Sky yup). 

Vado a studiare un non so che di Dante e poi vado a festeggiare qualcosa, qualcosa da festeggiare c'è sempre. 

Vi amo, tutti. 

domenica 25 novembre 2012

Pushing The Limits;REVIEW.


Situazione: la Jen è stanca, sabato sono riuscita a non andare a scuola e dopo un weekend che doveva essere lungo ma si è rivelato troppo corto sono disperata. Domani prenderò minimo 4 in matematica (anzi massimo direi). Non ricordo il giorno in cui ho aperto il pacchetto di lenti a contatto e quindi mi bruciano gli occhi. Ieri mentre leggevo per la prima volta mi si è spento il kindle. Mi prude il braccio sinistro. Mi fanno male le gambe perchè io son sportiva insomma. Ma voglio scrivere una recensione, sì, specialmente per sfoltire la lista dei 15 libri da recensire. Ma vi svelo un segreto, non ho voglia di scrivere questa recensione quindi molto semplicemente (ed intelligentemente) ho preso il libro della lista più facile da recensire: Pushing The Limits di Katie McGarry. Tralasciamo che l'ho letto ad Agosto (AAAAAAH, AGOSTO I MISS YOU, PLEASE COME BACK TO MOMMY JENNYYY), recensire questo libro è facile. 

Step 1: Andare su Amazon.it/com/org/fr/es/marocco/africa/bucundi. 
Step 2: immettere nella barra di ricerca "pushing the limits". 
Step 3: acquistare, tanto ormai la mia postepay piange sempre di più. 
Step 4: posizionarsi sul divano/letto/poltrona/vasca da bagno/altalena/casa sull'albero.
Step 5: leggerlo sul vostro kindle/kindle3434/nook/pc/iphone/ipod/ipad/papiro/tavoletta d'argilla
Step 6: innamorarsi di Noah ed Echo.
Step 7: leggere tutto il libro d'un fiato.
Step 8: Piangere almeno una decina di volte. 
Step 9: invidiare Echo e cercare un fidanzato come Noah per tutta la città/paese/villaggio/borgo.
Step 10: aspettare con ansia la storia di Beth. 

Non mi sembra difficile, no?. 
Pushing The Limits è probabilmente il migliore young adult contemporaneo dell'anno. La McGarry ha indovinato tutto in questo libro. I personaggi sono perfetti nelle loro imperfezioni, Echo è una ragazza semplice ma tosta (ci sono certe scene in cui ci volevano degli applausi bfgbg), Noah è un bad boy che lo è per qualche motivo e non solo "perchè fa figo", ogni singolo protagonista secondario è perfetto. I fratelli di Noah? La tenerezza. Beth ed Isaiah? Voglio un sequel (che avrò, o almeno così dice goodreads). La trama è perfetta. Innovativa ma allo stesso tempo tratta temi che abbiamo ritrovato in altri romanzi e nella vita quotidiana degli adolescenti della nostra epoca: le famiglie adottive, le disgrazie, le adozioni, il mondo degli psicologi giusti ed il mondo degli psicologi che sbagliano, la schizofrenia, la morte, gli incidenti, l'importanza della scuola e delle amicizie. C'è tutto. In Pushing The Limits c'è tutto. E non sto qui a spiegarvi nemmeno di cosa parla, basta sapere che ci sono Noah ed Echo, diversi ma uguali nello stesso mondo che si incontrano forzatamente e piano piano riescono a superare le proprie difficoltà grazie all'aiuto dell'altro. 

Cosa fate ancora qui? ANDATE A LEGGERE PUSHING THE LIMITS CACCHIO. 

PACE&AMORE.



giovedì 22 novembre 2012

;UPDATE.

Aloha pubblico simpatico del ;DIAVS. 
Come procede la vita?. 
Ho una recensione pronta (nella mia mente) ma oggi ho solo voglia di scrivere qualcosa di piuttosto vago. 

Parlatemi un po' di voi, come va la scuola/università/lavoro/disoccupazionesuldivanodeinonni?

Io come ben sapete ho cominciato la scuola da ben due mesi. Sono ancora al terzo anno cacchio. Quindi non se ne parla di uni per almeno altri due anni. Bella roba insomma. 

Ormai vivo nella Pianura Padana più inoltrata e gelida ed ho più reumatismi della nonna di Heidi. Anche se mi sembra che la nonna di Heidi fosse morta. Boh, non so, Heidi mi è sempre stata piuttosto antipatica. L'unica che riusciva a mantenere le guance rosa in mezzo alla neve, io sono più bianca di un cadavere. Brutta storia zio, bruttissima

Sto anche cercando di metter su qualche muscolo ma mi sa che è un lavoro inutile. 

Ed inoltre sto pensando di iscrivermi al concorso dello Shining Books di scrittura, scrivo piuttosto male ma stasera non ho nulla da fare ma non so. Tanto perderei comunque. E quando scrivo non si capisce una beneamata minchia. 

Volevo chiedervi se vi sembra il caso di cambiare la grafica ma non ve lo chiedo perchè non ho il tempo di farlo. Quindi questa era una non-frase. E voi non la state leggendo. Vero?. 

Vado a mangiare un mandarino, magari mi torna qualche neurone che ho perso vedendo i trailer di City of Bones (santa Lily Collins and Robert SheenNONSOSCRIVERLO) e The Host (su quello ho avuto "des palpitations" dice la mia coscienza francese). 

PACE&AMORE.

lunedì 19 novembre 2012

Partials;REVIEW.

Ebbene sì. Sono viva. Gli alieni non mi hanno rapita (eppure se l'alieno avesse avuto gli occhi verde smeraldo ed avesse avuto come nome "Daemon Black" mi sarei fatta rapire in fretta). La terra non ha ancora ingoiato questo buco del mondo che è la Pianura Padana. Fa freddo. Mi manca il mare. Ho bisogno di salsedine. Detto ciò c'è il rituale ringraziamento alla scuola per lasciarmi tipo dieci minuti al giorno per leggere ma io sono avanti e già guardo alle feste di Natale (beh anche la mia dirimpettaia lo pensa dato che ha già sistemato una renna a dimensione naturale ricoperta di lucine fosforescenti) (yo gurl). 

Devo scrivere 14 recensioni. 14. Non penso di potercela fare. Ora comincio, poi magari riesco a postarne un altro paio nei prossimi giorni. Hope so. 

Comincio con l'ultimo libro letto (ed i vecchi finiscono sempre più nel dimenticatoio, sorry guys). 
Partials di Dan Wells.


Comincio avvertendovi che la cover è proprio figa e adatta. Il font, la tipa di spalle che ricorda un po' computerizzata, la desolazione assoluta e la città in mezzo. Esattamente l'anima del libro. 

Immaginate i grandi geni che vivono sulla terra con noi, ai giorni nostri. Diciamo che scoppi una guerra tra USA e Cina, cosa farebbero i geniacci Americani?. Se avete risposto "creerebbero dei robot simili agli umani, ma più forti, più fighi e più intelligenti" dindindin avete vinto una bella pacca sul sedere dal Darkling di Shadow&Bone (che devo recensire ABSOLUTELY). E cosa succede quando gli americans vincono la guerra a mani basse?. Esatto cari telespettatori e telespettatrici, i cari robot si ribellano e decidono di annientare la razza umana prima con una guerra assai simpatica e poi liberando un virus RM del quale sono gli unici immuni che uccide il 99.9% della popolazione umana. Ebbravi Partials direi. 

Dodici anni dopo la guerra il mondo umano è ridotto a 40.000 persone che arrancano sull'isola di Long Island, il bambino più giovane ha 14 anni perchè l'RM uccide a pochi giorni dalla nascita ogni neonato. Il mondo è così formato dagli adulti che ricordano il mondo pre-RM e che fanno di tutto per trovare una toppa , ed ideano così l'Hope Act, ogni ragazza appena compiuti i 18 anni deve essere ingravidata per quante più volte sia possibile. Ma ogni bambino nato dall'Hope Act muore nelle mani di dottori esausti ed infermiere senza speranza.
 E poi ci sono i Plague Babies, i ragazzi che come Kira ricordano poco o niente del mondo prima della distruzione, loro conoscono soltanto quest'inferno in terra, senza elettricità, usando i vestiti che si trovano per strada e aspettando con ansia i 18 con il terrore di essere l'ennesima donna distrutta dagli innumerevoli figli deceduti. 

Kira Walker ha 16, ed è un dottore. Ha un'intelligenza acuta e il suo personaggio è quello che guida la storia di Partials in luoghi nascosti di un'umanità in via d'estinzione. Kira vuole trovare una cura come tutti i dottori ma quando la sua migliore amica Madison resta incinta sa che deve fare davvero qualcosa se vuole far sopravvivere quel bambino. E dopo innumerevoli ore in sala di ricerca (tutte descritte passo passo, e qui ri-inserisco il mio parere espresso più di una volta su GoodReads: Dan Wells non ha uno stile che cattura, la storia sarà carina ma lo stile è pessimo) Kira capisce che per trovare una cura bisogna studiare gli immuni. I Partials. 

Comincia così un lungo viaggio nella ricerca di un Partial, gli studi, le scoperte che forse Kira non avrebbe mai voluto fare, capire che i Partials non sono cose ma persone come Samm, buono e sempre disponibile ad aiutare con il suo volto da angelo. 

I buoni non sono poi così buoni ed i cattivi non sono mai stati così buoni. E Kira forse non è mai stata meno sicura di chi è e cosa vuole davvero trovare in laboratorio. E se le scoperte non fossero così positive?. 

Insieme a Kira ci arriva una vangata di personaggi secondari che arricchiscono in meglio ed in peggio la storia. Xochi la seconda migliore amica di Kira, figlia rivoluzionaria di una Senatrice tradizionalista, è uno dei personaggi migliori del libro, divertente spontanea ed innovativa. Samm il Partial, non ha grandissimo spazio in questo libro ma suppongo che anche la parte romance nel prossimo occuperà un po' più di volume. Marcus è il fidanzato odioso di Kira, che mi urta il sistema nervoso senza un motivo particolare, ho sperato fino all'ultima pagina morisse in un assalto a sopresa ma purtroppo non accade .-., e Jayden (OHHH JAYDEN) fratello di Madison e soldato convertito ai ribelli grazie a Kira, è per me swoon worthy anche se non c'entra nulla nella parte romance (che è comunque inesistente nel libro, ci sono solo Marcus e Kira che si dicono "i love you but.." ecccheccacchio) io avrei puntato tutto su di lui. Il soldato figo, fighissimo. Ma io sono una fangirl disperata, perdonatemi. 

In conclusione Partials ha le basi per una buona serie, ottimi elementi innovativi e personaggi discreti ma Dan Wells farà bene a frequentare un cacchio di corso di scrittura creativa altrimenti il seguito sarà un disastro. 

PACE&AMORE.

venerdì 19 ottobre 2012

The Unbecoming Of Mara Dyer;REVIEW.


Ho letto questo libro a giugno. GIUGNO CAPITE?. bei tempi quelli. sveglia alle 10.30, sole, caldo e pantaloncini *jen corre a piangere in bagno*

-venti minuti dopo-

*coff coff* scusate, sapete com'è la ripresa è sempre dura *jen si soffia il naso rumorosamente*.
Passiamo al libro va'. 

Questo libro mi ha sempre attirato molto, sarà stata la cover bellissima, il titolo enigmatico o la trama che si prospettava un giallo misto al fantasy con una buona dose di romance quindi quando una mia amica mi ha offerto di prestarmi la sua copia in italiano non ho potuto che accettare. 
Posso dirvi questo: NON LEGGETELO IN ITALIANO, è una delle traduzioni più orride che abbia mai letto in tutta la mia vita. Okay, non sono una traduttrice (nè ho intenzione di diventarlo u.u) e rispetto tantissimo il loro lavoro ma ci sono frasi intere che mancano, il dito medio diventa l'indice (giuro) e la descrizione di Noah è qualcosa da far ridere anche i depressi cronici. Terribile

Allora mi direte "lo prendo in inglese allora? ne vale la pena?".
la mia risposta è piuttosto enigmatica, perchè insomma non lo so. 
Mara Dyer finisce in quello che io chiamo "il purgatorio dei libri da tre stelline". 
Non abbastanza brutti per scriverci una recensione divertente (50 Shades Of Gray i'm talking with ya babe) e non abbastanza belli per scriverci una recensione da mille ed una notte (Onyx, this was for ya).
Oblio. Purgatorio. Dante. Cacchio l'interrogazione di italiano *pianto disperato*.

Mara Dyer si sveglia un giorno in ospedale, non ricorda niente degli ultimi momenti da sveglia però sua madre è lì per raccontarle quello che tutti pensano sia successo: lei, la sua migliore amica Rachel, il suo fidanzato Jude e la tipa-sono-antipatica-solo-a-te-ma-tutti-mi-amano Claire, per divertimento sono andati a passare la notte in un vecchio manicomio (ora, qui ci sarebbe da scrivere un saggio su "ma come vi divertite oltre oceano?" ai miei amici e me seriamente bastano due pacchi di Oreo, due birre e il collegamento a SKY per una serata dfsdfdgf, ma lasciamo perdere va') e badabumbadapuff! il manicomio crolla. Mara è l'unica sopravvissuta. (strano eh?. *faccino sarcastico della Jenn*). La perdita della sua migliore amica (perchè diciamoci la verità a Mara degli altri due non gliene può fregare di meno per tutto il libro..) è troppo dolorosa e chiede alla famiglia di trasferirsi. Nuova vita. Nuova Mara.


Fin qui il libro è ancora una libro normale, poi c'è tutta la parte in cui viene introdotto Mister Tenebroso Ricco Perfetto Figo ma che si innamora della protagonista dopo esattamente due parole che trovandoci in uno ya posso anche accettare e poi succede il finimondo. 
Il libro diventa qualcosa che, giuro sulla mia cagnolina, neanche la mente contorta di Luca Giurato avrebbe potuto creare. 
Le frasi non hanno senso (e non ditemi che è per l'inglese, il mio 9emezzo me lo merito tutto u.u), la storia prende una piega che solo a ricordarla mi vengono i brividi. *brrr*. 
Mara Dyer ha un potere. Noah il figazzo ha un potere. Il mio cane ha un potere. (sì, quello di fare la pipì su ogni centimetro cubo della mia casa....). Solo io insomma non ho un potere (e se potessi scegliere opterei per quello che mi rende un genio in matematica, anzi senza genio che mi renda decente in matematica). Il padre di Mara c'entra qualcosa in tutto ciò. Mara ha le visioni. Mi sembra di essere in un cattivo (cattivissimo) episodio di Medium, solo che manca il marito simpatico di Allison Dubois che dice "calma Allison, andrà tutto bene". 

Per non parlare della liason Noah/Mara e la scena in cui si stuprano a vicenda ma poi è solo un sogno anzi no non è un sogno, forse sì forse no. SONO LE PAPPPARDEEEELLLE. 

State capendo qualcosa di questa recensione? No?. Ecco è lo stesso effetto che fa questo libro. 

Ora vado a ripassare filosofia, nonsiamaiii mi dovesse chiedere qualcosa domani :))

PACE&AMORE.

giovedì 18 ottobre 2012

Slammed; REVIEW.

*rullo di tamburi* *parapraapaapprpaaa* *tappeto rosso* *presentatore con accento americano* "indovinate indovinate chi è tornata?". UUUUUUUUOLLA'. 


i'm back. 
e per farmi perdonare vi posto una recensione. 



Partiamo con quello che ho detto su GoodReads, io per finire Slammed un libro di 315 pagine ci ho messo all'incirca tre settimane. Ebbene sì cari lettori, 3 settimane. Ho potuto dedicare a questa lettura soltanto un'oretta quando potevo la sera prima di andare a dormire, purtroppo Slammed è uno di quei libri che vanno letti tutto d'un fiato e lo "spezzettamento" lo ha svantaggiato rispetto ad altri libri che ho letto in passato. 

Passiamo alla trama no?. 

C'era una volta in Texas una famigliola pressocchè perfetta, perchè si sa la perfezione sta nella normalità: un ranch con un grande giardino, una mamma che lavora part time per poter stare a casa con i figli, un padre simpatico che sa sempre la cosa da dire giusta al momento giusto e due figli educati e carini. Kel ha 9 anni ed è super intelligente e simpatico, con le sue giornate "all'indietro" in cui parla al contrario e mangia partendo dal dolce, Layken ha 18 anni, un nome particolare e una vita un po' noiosa. La morte del padre è totalmente inaspettata, un infarto e puff! una persona è andata, e così tutta la loro vita normale. I tre si trasferiscono in Michigan dove affittano una casa più piccola e cominciano una vita diversa. Lake si autoconvince di riuscire a superare l'ultimo anno di liceo per poi tornare in Texas all'università, ma un anno è un periodo lungo. Tante cose diverse succedono in un anno. Si conoscono tante persone. Per esempio Will, il vicino 21enne con il sorriso sulle labbra, un fratellino sulle spalle e tanta tristezza nel cuore. Ma gli ostacoli nella vita di Will e Lake non sono mai abbastanza, la morte è sempre lì a sorridergli di sbienco, e la poesia riuscirà soltanto a far liberare entrambi di quel peso che si portano dietro come un macigno di una tonnellata. 

Lo so, lo so. Starete dicendo "un'altra storia dove il padre è morto?", l'ho pensato anch'io quando l'ho letto ma Slammed mi è piaciuto. Forse non eccessivamente, certe parti erano un po' troppo clichè forse ma come lettura contemporanea ya  è davvero valido secondo me. Lake non è la classica che si piange addosso per 300 e passa pagine, è una ragazza normalissima che accette più che spesso la propria condizione di "sfortunata". E Will è adorabile, di ragazzi così non ne esistono, ve lo posso assicurare. E sono innamorata di Kel e Caudler (insomma la cosa di Halloween?.....due amorucci), per non parlare di Eddie. Voglio un libro su di lei!. 

Suppongo che questa sia la recensione più breve che abbia mai scritto... ma insomma l'ho fatta per farvi capire che il ;DIAVS non è morto, è solo in letargo (beato lui, perchè io tra la scuola e la palestra   non riesco a dormire neanche per cinque ore a notte c.c).


PACE&AMORE.